STUDIO MEDICO POLLINA
Interventi di Chirurgia Ginecologica avanzata: tecniche innovative e sicure
Sterilità
Non resto incinta perchè?
Le cause di una mancata gravidanza sono tante.
E’ consigliabile iniziare a eseguire gli esami per verificare la fertilità solo dopo circa un anno di tentativi.
Avendo rapporti non protetti nel periodo fertile, il 20% delle donne resta gravida dopo un mese, il 40% dopo tre, il 30% dopo sei, il 10% dopo un anno.
L’ansia e la fretta di una gravidanza sono nemici. Anche se il desiderio di avere un figlio è molto forte, occorre lasciare tempo all’organismo di seguire i propri ritmi,
senza pensare subito a malattie serie e irrisolvibili.
Gli accertamenti principali:
-Visita ginecologica.
-Ecografia pelvica.
-Monitoraggio dell’ovulazione.
-Test post coito.
- Esame del liquido seminale.
-Tampone vaginale e cervicale.
-Dosaggi ormonali.
-Isterosalpingografia.
-Isteroscopia
-Laparoscopia
Gravidanza
Gli Esami per conoscere il feto
Il più grande desiderio dei futuri genitori è la certezza che il bimbo sia sano.
Una vasta gamma di accertamenti da eseguire prima della nascita offre infatti molte rassicurazioni sullo stato di salute del piccolo.
SCREENING DEL 1° TRIMESTRE:
Si esegue mediamente alla 13° sett. Consiste in un prelievo di sangue dove si evidenziano alcune sostanze ormonali, i la Free-Beta HCG e la Pregnancy Associated Plasma Protein A (PAPP-A) Si esegue inoltre una normale ecografia dove si misura la plica nucale (N.T.nuchal translucency) che è una piccola raccolta di liquido nella zona cervico dorsale dell’embrione e si evidenzia la presenza dell’osso nasale I valori ottenuti si inseriscono in un programma che permette al computer di calcolare il rischio.
Se questo risulterà elevato si proporrà alla gravida l’esecuzione di amniocentesi, villocentesi e/o una ecografia.
LA VILLOCENTESI:
E’ il prelievo di un piccolo campione di villi coriali (i villi coriali sono lo stato iniziale della placenta) che esaminati, danno la mappa cromosomica dell’embrione. Si esegue, in genere alla 9°-10° settimana.
AMNIOCENTESI:
E’ il prelievo di un piccolo campione di liquido amniotico dal sacco gestazionale dove è contenuto il feto e dove sono presenti le cellule del feto per conoscere il patrimonio cromosomico. Il risultato viene dato dopo tre settimane
L’ ECOGRAFIA:
Le ragioni più comuni per cui si esegue l'ecografia sono per:
- Verificare la vitalità del feto.
- Determinare l'epoca di gravidanza.
- Valutare che gli organi del feto e la sua crescita sono normali.
- Stabilire la sede di annidamento dell''ovulo (se cioè la gravidanza è uterina o extrauterina).
L' ECOGRAFIA MORFOLOGICA:
Si esegue a partire dalla 20 /22 °settimana di gravidanza per poi ripetersi successivamente fino a 36 settimane.
ECOCARDIOGRAFIA FETALE:
Questo esame viene eseguito per controllare se sono presenti anomalie cardiache.
FUNICOLOCENTESI:
E’ il prelievo di un piccolo campione di sangue dal cordone ombelicale.
LA FLUSSIMETRIA:
E’ un esame che si esegue intorno alla 35° settimana. Serve per valutare se il sangue che arriva al feto è in quantità sufficiente.
Contraccezione
Perchè usare gli anticoncezionali?
La maternità e la paternità sono eventi troppo importanti perché vengano, anche in minima parte, affidati al caso.
La nascita di un figlio deve essere il frutto di una scelta responsabile.Una gravidanza non desiderata, invece, condurrà ad un intervento di interruzione che è un evento traumatico, sia sul piano psichico che su quello fisico: fenomeni che non devono essere sottovalutati.
L’aggressione all’utero comporta una serie di complicanze e ciò come una conseguenza di un atto apparentemente privo di rischi. Di solito si preferisce non parlare, o non si conoscono le evenienze patologiche legate alla interruzione della gravidanza ed enfatizzare gli effetti collaterali degli anticoncezionali.
Invece i rischi della contraccezione sono solo teorici e si può affermare che, da quando esistono i contraccettivi, non si sono riscontrati neanche uno degli effetti collaterali maggiori, né tanto meno esiti letali legati alla applicazione di una tecnica di controllo delle nascite.
Il rapporto rischio/beneficio tra contraccezione e aborto è a favore della contraccezione.
Per cui NON ESISTE ALCUN MOTIVO SECONDO IL QUALE UNA DONNA IN ETA’ FECONDA NON POSSA PRATICARE UNA VALIDA CONTRACCEZIONE, avendo una potenzialità di scelta che può coprire qualunque esigenza.
Non avrà alcun danno alla salute ed eviterà gravidanze involontarie.
Sottoporsi ad una interruzione volontaria di gravidanza è il risultato di un fallimento sul piano personale, medico e sociale.
La contraccezione è invece la presa di coscienza della coppia che vuole vivere la propria sessualita’ senza giungere all’aborto: è un fatto di civiltà.
METODI ANTICONCEZIONALI
REVERSIBILI:
NATURALI:
n Metodo Ogino-Knaus o del ritmo
n Metodo della temperatura basale
n Metodo Billings o del muco cervicale
n Coito interrotto
Menopausa
Gli Esami per conoscere il feto
La menopausa è l’evento fisiologico nel corso del quale il ciclo mestruale scompare permanentemente in seguito alla cessazione della funzione ovarica. La menopausa naturale è definita come assenza di mestruazioni per circa 12 mesi consecutivi senza alcuna causa evidente (come gravidanza e allattamento). Poiché però la funzionalità ovarica declina con il tempo, la menopausa deve essere considerata una transizione graduale e non un evento isolato caratterizzato dall’ultimo ciclo mestruale.
Il declino della funzione ovarica induce alterazioni nei livelli di ormoni circolanti, soprattutto una riduzione dei livelli di estrogeni che causa alterazioni fisiologiche ed è associato alla comparsa di sintomi vasomotori come le vampate di calore e le sudorazioni (definiti disturbi vasomotori). Sono in genere questi sintomi che inducono spesso le donne a consultare il medico. I sintomi vasomotori possono presentarsi nella perimenopausa ed essere presenti fino a 5 o 10 anni dopo la menopausa. La massima prevalenza dei disturbi vasomotori è raggiunta tra la fine del periodo perimenopausale e l’inizio della postmenopausa, in genere tra i 48 e 52 anni. Per molte donne i sintomi della menopausa compromettono spesso lo stato complessivo del benessere e della qualità della vita.
Con la mancanza di estrogeni si crea una atrofia a carico della vagina e di aree della mucosa dell’apparato urinario. Gli effetti che ne risultano si presentano come sintomi a carico dell’apparato genitourinario come la secchezza vaginale, perdita di lubrificazione, dolori o fastidi nei rapporti sessuali, frequente stimolo ad urinare e dolori mentre si urina. Sono interessati anche altri tessuti ed organi come le ossa, l’apparato cardiovascolare, l’apparato urinario, il sistema nervoso centrale e uno squilibrio del processo di rimodellamento dell’osso con successiva riduzione della densità minerale dell’osso. La perdita ossea si manifesta rapidamente a seguito del declino della funzione ovarica e, nelle donne anziane, prevale l’osteoporosi.
GLI ACCERTAMENTI PRINCIPALI
La terapia con estrogeni, sia assunta per via generale o locale, è una terapia sostitutiva consolidata per il trattamento dei sintomi vasomotori e della secchezza vaginale e vescicale. La somministrazione di estrogeni alle donne in postmenopausa può alleviare e annullare i sintomi su descritti e quelli associati all’atrofia urogenitale.Visita ginecologica ed ecografia pelvica
Esecuzione di un PAP TEST ed eventuale esame colposcopico.
Esecuzione di una Densitometria ossea per prevenzione dell’osteoporosi.
Per il rapido aumento della popolazione di donne in menopausa l’aspettativa di vita è passata dai 50 anni all’inizio del secolo scorso a più di 80 anni dei giorni d’oggi, per cui, dopo la menopausa, gran parte delle donne dovrà affrontare più di 20 – 30 anni in una condizione di deficit cronico di estrogeni. Il vantaggio di fare terapia ormonale sostitutiva, e controlli periodici nel trattamento dei sintomi della menopausa, è ormai accertato.
Ginecologia
Elenco dei principali interventi ginecologici
ISTERECTOMIA: Asportazione dell’utero in caso di voluminosi fibromi o forti emorragie non risolvibili altrimenti. Viene effettuata tramite un’incisione nell’addome in zona sovrapubica. Può essere asportato completamente (totale) oppure parzialmente lasciando il collo uterino (subtotale). A secondo dell’età possono essere asportate anche una o tutte e due le ovaie.
MIOMECTOMIA: asportazione di fibroma. Può essere eseguita per via laparotomica o laparoscopica, a secondo del volume del fibroma.
CISTI OVARICHE: Presenza di formazioni piene di liquido limpido (sierose), sangue (endometriosiche), oppure con materiale epiteliale (dermoide). L’intervento viene eseguito in anestesia generale in laparoscopia.
LAPAROSCOPIA: E’ una tecnica che permette di “vedere” all’interno dell’addome tramite uno strumento chiamato laparoscopio. Per potere visualizzare l’addome si insuffla gas (Co2) attraverso la medesima incisione in cui si introduce il laparoscopio. Successivamente attraverso altre due piccole incisioni nella parete bassa e laterale dell’addome si introducono gli strumenti necessari per eseguire gli atti chirurgici. E’ indicato per cisti ovariche, fibromi, lisi di aderenze pelviche ecc
PROLASSO UTERINO: Si intende l’abbassamento dell’utero nel canale vaginale quando si verifica un indebolimento della muscolatura e dei legamenti che sostengono l’organo, il quale, di conseguenza, tende a scivolare verso il basso. Può manifestarsi o dopo ripetuti parti, per menopausa o per predisposizione ereditaria. La discesa dell’utero verso la vagina, può interessare solo la cervice o tutto l’organo. Per solidarietà anatomica la vescica segue la discesa della parete vaginale anteriore (cistocele) o parete vaginale posteriore (rettocele).
CISTOCELE: E la vescica che sporge in vagina ed è causato da un indebolimento dei tessuti di supporto presente tra i due organi e dei legamenti del pavimento pelvico. I fattori di rischio sono: le gravidanze e il parto naturale, il sovrappeso e l’obesità, il sollevamento ripetuto di pesi eccessivi, gli sforzi associati ai movimenti intestinali (stitichezza cronica) e tosse o bronchite cronica. L’intervento di riparazione si chiama COLPOPLASTICA.
ISTEROSCOPIA: Può essere diagnostica o operativa e si esegue in anestesia. Si ricorre all’isteroscopia in caso di sanguinamento anomalo dell’utero, in caso di tessuto endometriale ispessito o irregolare, in caso di presenza di polipi o fibromi riscontrati ecograficamente, in caso di infertilità e in presenza di utero setto.
TRATTAMENTO DELLE LESIONI PRENEOPLASTICHE DELLA PORTIO: La patologia tumorale della portio è preceduta da lesioni precancerose definite con il termine CIN (Cervical Intraepitelial Neoplasia) e fa riferimento ad un gruppo di lesioni epiteliali della cervice caratterizzate da alterazioni morfologiche ed istologiche che non oltrepassano la membrana basale e vengono distinte in CIN 1 (displasia lieve), CIN 2 (displasia moderata), CIN 3 (displasia grave) e Ca IN SITU quando è interessato tutto lo spessore dell’epitelio, ma non ha superato i confini della membrana basale. Quando la membrana basale viene superata si parla di Ca INVASIVO o SIL (Lesione Intraepiteliale squamosa). SIL di basso grado (Low Sil), di alto grado ( Hight Sil). Gli accertamenti sono oltre al Pap test, la colposcopia, la biopsia, la conizzazione